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13mag 2020

DECRETO RILANCIO: credito d’imposta per canoni di locazione di immobili non abitativi

La bozza del c.d. “Decreto Rilancio” prevede, all’articolo 31, un credito d’imposta per canoni di locazione, di leasing e di concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento di determinate attività.

L’ambito applicativo soggettivo del nuovo credito d’imposta comprende i seguenti beneficiari, a condizione che abbiano conseguito ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente:

- esercenti attività d’impresa;

- esercenti arti e professioni.

L’agevolazione si applica inoltre agli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, in relazione al canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività istituzionale.

L’intensità dell’agevolazione è diversamente modulata in funzione del contratto in dipendenza del quale l’immobile è nella disponibilità del soggetto beneficiario:

- in caso di contratti di locazione, leasing e concessione di immobili spetta un credito d’imposta pari al 60 % del canone mensile versato;

- in caso di contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto d’azienda, comprensivi di almeno un immobile a uso non abitativo destinato allo svolgimento dell’attività, spetta un credito d’imposta pari al 30% del canone mensile versato.

Le disposizioni attuative del credito d’imposta sono infine demandate ad un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate da emanarsi entro 20 giorni dall’entrata in vigore del “Decreto Rilancio”.

12mag 2020

IMPRESA SICURA: boom di richieste

Con un comunicato stampa dell’11 maggio Invitalia informa che dopo appena un minuto dall’apertura dello sportello per la prenotazione del rimborso delle spese sostenute dalle aziende per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale finalizzati al contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19, avvenuta alle 9:00 , erano già state effettuate 59.025 richieste di prenotazione da parte di 42.753 imprese per un importo di 498.841.142 euro.

Dopo undici minuti le prenotazioni erano diventate 91mila. Alle 9,42 erano 110.749 per oltre un miliardo di euro di richieste di rimborsi, a fronte di una dotazione complessiva di 50 milioni di euro.

Dopo questa prima fase si passerà alla fase 2 con la pubblicazione, sul sito di Invitalia l’elenco, in ordine cronologico di arrivo, delle imprese ammesse alla presentazione della domanda di rimborso.

Successivamente, le imprese ammesse potranno compilare la domanda dalle ore 10.00 del 26 maggio alle ore 17.00 dell’11 giugno 2020 sempre attraverso procedura informatica.

I rimborsi saranno effettuati entro il mese di giugno.

12mag 2020

PIANO IMPRESA 4.0: ribattezzato “Transazione 4.0”

Torna in discussione il piano Impresa 4.0, ribattezzato piano “Transizione 4.0” il programma riformato con l’ultima legge di bilancio.

Incentivi su tre anni

Lo schema di riforma prevede la proroga del Piano: saranno agevolabili gli investimenti effettuati entro il 2022 mentre oggi sono coperti solo quelli del 2020, con coda per le consegne fino a metà 2021 nel caso di un acconto pari ad almeno il 20%. L’estensione temporale riguarderebbe sia il credito di imposta che sostituisce super e iperammortamento, sia quello destinato alla ricerca/sviluppo/innovazione sia il bonus per la formazione 4.0.

Sale l’ex superammortamento

Salirebbe dal 6 al 10% il credito di imposta per i beni strumentali tradizionali (ex superammortamento) con un ulteriore incremento al 15% se le spese vengono effettuate per dispositivi tecnologici funzionali a favorire il “lavoro agile”. Il tetto di investimento resterebbe fissato a 2 milioni.

Bonus ricerca

Più consistente l’intervento sul credito di imposta per gli investimenti in ricerca. In questo caso si prevede l’innalzamento dal 12 al 20% del “bonus” riservato alle attività di ricerca fondamentale, industriale e sviluppo sperimentale, con conseguente passaggio del tetto di spesa ammissibile da 3 a 5 milioni. Incremento in vista anche per il tax credit destinato a interventi di ricerca mirati su transizione ecologica e trasformazione digitale 4.0: dal 10 al 15% e tetto di spesa da 1,5 a 2 milioni. Le altre tipologie di credito di imposta per la ricerca manterrebbero inalterata l’intensità del beneficio, cioè 6% sia per l’innovazione sia per il design. In quest’ultimo caso, però, lo schema di riordino prevede di includere tra le spese ammissibili anche i canoni relativi ai software.

Stretta sui controlli

Nel progetto c’è anche un’intensificazione dei controlli. Per gli investimenti relativi ai beni digitali materiali e immateriali sarà introdotto, in analogia agli adempimenti documentali previsti per il credito d’imposta ricerca e sviluppo e per quello sulla formazione 4.0, un obbligo di certificazione dei costi sostenuti. Inoltre, si prevede che la perizia che attesta la riconducibilità dei beni agli elenchi di quelli incentivabili e il rispetto dei requisiti previsti, incluso quello di interconnessione, debba essere asseverata e non semplice.

Regolarizzazione

Negli ultimi anni il “bonus” ricerca si è contraddistinto per complicazioni e contenziosi, dovuti a ripetuti interventi di prassi dell’Agenzia delle entrate e del ministero dello Sviluppo che spesso arrivavano dopo la fruizione del beneficio. Ora si punta a consentire alle imprese che si siano avvalse in modo non corretto della norma di regolarizzazione della propria posizione fiscale, senza applicazione di sanzioni e interessi, attraverso il riversamento rateizzato (quattro quote) dell’importo del credito indebitamente utilizzato in compensazione. Dalla sanatoria sarebbero comunque escluse le condotte fraudolente.

12mag 2020

FISCO: aiuti a fondo perduto

Arrivano i contributi a fondo perduto a favore dei soggetti titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo, che hanno avuto un calo di fatturato o di compensi a causa del Covid-19. E’ quanto prevede l’ultima bozza del decreto legge rilancio.

Il contributo spetterà ai soggetti con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrate in vigore del decreto.

L’agevolazione sarà rapportata al calo dei ricavi rispetto all’anno precedente e spetterà a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. L’ammontare del contributo sarà riconosciuto, comunque, per un importo non inferiore a mille euro per le persone fisiche e a 2 mila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

Al fine di ottenere il contributo, i soggetti interessati presenteranno una istanza all’Agenzia delle Entrate. Le modalità e i termini di effettuazione dell’istanza e ogni altro elemento necessario all’attuazione del presente incentivo, saranno definiti con un futuro provvedimento.

11mag 2020

CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO: le misure per imprese e start-up innovative

Una delle principali misure a favore delle imprese riguarda un contributo a fondo perduto e in conto gestione rivolto alla promozione degli investimenti delle aziende manifatturiere, commerciali, terziario che sarà gestito dal Ministero dello Sviluppo Economico.

L’agevolazione prevede la concessione di contributi in conto capitale per investimenti e contributi in conto gestione per il capitale circolante, con procedura automatica e sistema di autocertificazione per la verifica e per la realizzazione degli investimenti. Se approvata, la misura sarà definita e avvita dal Mise entro pochi giorni.

Per quanto riguarda le start-up innovative potranno beneficiare di nuovi fondi per 290 milioni di euro, all’interno dei quali è previsto un fondo per erogare contributi a fondo perduto per finalizzati all’acquisizione di servizi prestati da parte di incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels e altri soggetti pubblici o privati. Il nuovo decreto potrebbe portare in dote la stabilizzazione e il potenziamento del Piano Transazione 4.0.

Nasce anche il Fondo per il trasferimento tecnologico con una dotazione iniziale di 700 milioni di euro nel triennio 2020-2022; il fondo dovrà favorire la collaborazione di soggetti pubblici e privati nella realizzazione di progetti di innovazione e spin-off e sosterrà attività di progettazione, coordinamento, promozione, stimolo alla ricerca e allo sviluppo attraverso l’offerta di soluzione tecnologicamente avanzate, processi e prodotti innovativi, attività di rafforzamento delle strutture e diffusione dei risultati della ricerca, di consulenza e formazione, nonché attività di supporto alla crescita di startu-up e PMI ad alto potenziali innovativo.