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21gen 2020

AREE IN CRISI: ampliata la platea delle PMI

La “legge 181”, che sostiene il rilancio delle aree in crisi industriale, grazie all’abbassamento della soglia minima di investimento ammissibile, diventa più facile per le piccole e medie imprese. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato una circolare direttoriale recante la nuova disciplina.

La riforma dello strumento prevede anche l’introduzione di procedure semplificate per l’accesso alle agevolazioni, oltre che nuove tipologie di sostegno per favorire la formazione dei lavoratori. Sono ammissibili alle agevolazioni i programmi di investimento produttivo e i programmi di investimento per la tutela ambientale e sono altresì agevolabili gli investimenti per progetti di innovazione dell’organizzazione e i progetti per la formazione del personale.

I progetti presentati dovranno riguardare unità produttive ubicate nei territori dei comuni ricadenti nelle aree di crisi industriale complessa o nelle aree di crisi industriale non complessa con impatto significativo sullo sviluppo dei territori interessati e sull’occupazione.

I progetti dovranno inoltre prevedere spese ammissibili complessive non inferiori a un milioni di euro, essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione ed essere ultimati entro 36 mesi. Per la realizzazione di tali interventi sono previsti contributi misti a fondo perduto e in finanziamento agevolato.

17gen 2020

NUOVA SABATINI: novità per il 2020

In arrivo per la Nuova Sabatini due nuovi contributi: uno a sostegno degli investimenti innovativi realizzati nelle regioni del Sud e l’altro per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature a basso impatto ambientale.

Nello specifico, dal 1° gennaio 2020, è previsto:

- un contributo del 2,75% per investimenti ordinari in beni ad uso produttivo, correlati all’attività di impresa;

- un contributo del 3,575% per investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura (Investimenti in tecnologie 4.0);

- un contributo del 3,575% per l’acquisto, anche mediante operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi;

- un contributo del 5,5% per le micro e piccole imprese che effettuano investimenti in tecnologie Industria 4.0 nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Nessuna novità invece per quanto riguarda il funzionamento della misura. All’intervento agevolativo possono quindi accedere le PMI, a fronte di finanziamenti, deliberati da parte di banche e intermediari finanziari aderenti alla misura:

- di durata non superiore a 5 anni;

- di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro;

- interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.

17gen 2020

RICERCA, INNOVAZIONE E DESIGN: quattro specifici crediti d’imposta

Nel 2020, per le attività di ricerca, innovazione e design, le imprese avranno a disposizione quattro crediti d’imposta distinti.

In particolare, per le attività di ricerca fondamentale, di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico o tecnologico è riconosciuto un credito di imposta pari al 12% delle relative spese ammissibili, nel limite massimo di 3 milioni.

Per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o prodotti o processi nuovi o sostanzialmente migliorati è invece previsto un bonus è pari al 6% delle relative spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 1,5 milioni di euro. Se le attività di innovazione tecnologica sono destinate al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, il credito d’imposta aumenta al 10% delle relative spese ammissibili, sempre nel limite massimo annuale di 1,5 milioni di euro.

Per le attività di designi ed ideazione estetica, infine, spetta un credito di imposta del 6% delle relative spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 1,5 milioni di euro.

17gen 2020

BONUS FORMAZIONE 4.0: rinnovata la disciplina del credito d’imposta formazione 4.0

La principale novità riguarda l’eliminazione dell’obbligo della stipula e del deposito dei contratti collettivi aziendali o territoriali presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro competente ai fini del riconoscimento del credito di imposta. Cambiate anche le misure e i massimali del bonus. In particolare, per le spese sostenute nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019, il credito d’imposta è attribuito:

- alle piccole imprese: nella misura del 50% delle spese sostenute e nel limite massimo annuale di 300.000 euro;

- alle medie imprese: nella misura del 40% delle spese sostenute e nel limite massimo annuale di 250.000 euro;

- alle grandi imprese: nella misura del 30% delle spese sostenute e nel limite massimo annuale di 250.000 euro.

La misura del bonus aumenta al 60% qualora i destinatari delle attività di formazione ammissibili rientrino nelle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati. Il credito d’imposta spetta per attività di formazione finalizzate all'acquisizione o al consolidamento, da parte del personale dipendente dell'impresa, delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la realizzazione del processo di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese previsto dal “Piano nazionale Impresa 4.0”.

17gen 2020

CREDITO D’IMPOSTA INVESTIMENTI: addio al super e iperammortamento

Una delle principali novità nel panorama delle agevolazioni a sostegno del processo di transizione digitale delle imprese, in vigore dal 1° gennaio 2020, è il nuovo credito d’imposta per l'acquisto di beni strumentali, che ha preso il posto del super ed iperammortamento.

A ben vedere si tratta di tre distinti bonus, tutti e tre applicabili agli investimenti effettuati nel corso del 2020 (1° gennaio – 31 dicembre) ovvero entro il 30 giugno 2021, purché entro la data del 31 dicembre 2020 siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

- il relativo ordine risulti accettato dal venditore;

- e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

Un primo credito d’imposta vale per gli investimenti aventi ad oggetto beni materiali Industria 4.0 (beni di cui all’allegato A della legge di Bilancio 2017). Due le aliquote agevolative previste:

- 40% del costo di acquisizione, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

- 20% del costo di acquisizione, per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.

Per gli investimenti aventi ad oggetto beni immateriali Industria 4.0 (beni di cui all’allegato B della legge di Bilancio 2017) è previsto invece un credito di imposta del 15% del costo di acquisizione, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 700.000 euro.

Infine, per gli investimenti in beni materiali strumentali generici (non Industria 4.0) è riconosciuto un credito del 6% del costo di acquisizione, entro il limite massimo di 2 milioni di euro.

Tutti e tre i bonus possono essere fruiti dalle imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito. I professionisti, invece, sono ammessi solo al bonus per gli investimenti in beni materiali strumentali “generici” (non Industria 4.0).