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12nov 2020

IMPRESE IN DIFFICOLTA': in arrivo nuovi aiuti pubblici

Le imprese potranno ricevere aiuti pubblici fino a 3 milioni di euro per i costi fissi non coperti dai ricavi. La possibilità è stata introdotta con la quarta modifica del Quadro temporaneo in materia di aiuti di Stato, prevista dalla Commissione UE.

La nuova misura consentirebbe di coprire una parte dei costi fissi di imprese per le quali la pandemia di Covid-19 ha comportato la sospensione o la riduzione dell'attività commerciale. Per costi fissi non coperti si intendono quelli non coperti dagli utili - vale a dire le entrate meno i costi variabili - e non coperti da altre fonti, quali assicurazioni, misure di aiuto temporanee contemplate dal Quadro temporaneo e/o sostegno da altre fonti.

L’aiuto dovrà essere concesso entro il 30 giugno 2021 e dovrà coprire i costi fissi non coperti sostenuti nel periodo compreso tra il 1° marzo 2020 e il 30 giugno 2021, compresi i costi sostenuti per una parte di tale periodo. Gli aiuti possono essere concessi sulla base delle perdite previste, mentre l'importo definitivo dell'aiuto è determinato dopo il realizzo delle perdite sulla base di conti certificati o, con un'adeguata giustificazione.

L'aiuto potrà essere concesso sotto forma di sovvenzioni dirette, garanzie e prestiti, fino ad un importo massimo di 3 milioni di euro. Per le micro e le piccole imprese, il sostegno potrà arrivare fino al 90% dei costi fissi non coperti, mentre sarà pari al 70% per le altre imprese.

Si aspetta il decreto attuativo del Governo per sapere come richiedere l’aiuto.

10nov 2020

REGIONE MARCHE: contributi a favore delle aziende agrituristiche, fattorie didattiche e agricoltura speciale

La Regione Marche stanzia 5 milioni di euro del Programma di Sviluppo Rurale per sostenere gli agricoltori colpiti dalla crisi causata dal Covid-19.

Possono beneficiarie dei contributi le aziende agricole agrituristiche, le fattorie didattiche e le attività di agricoltura sociale che hanno subito cali di fatturato a seguito della pandemia. I contributi “una tantum”, senza criteri di selezione delle domande, potranno arrivare a 7 mila euro.

Le domande potranno essere presentate, a partire da giovedì 12 novembre, attraverso la piattaforma Siar.

09nov 2020

RISTORI BIS: approvato il Decreto

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge che introduce ulteriori misure per fronteggiare l’emergenza sanitario (c.d. “Decreto Ristori bis”.

A seguito delle nuove restrizioni, il Decreto stanzia ulteriori risorse volte a tutelare imprenditori e lavoratori, come ad esempio:

- Sospensione contributi previdenziali: riconosciuta a tutti i lavoratori appartenenti a determinati settori la sospensione dei contributi previdenziali e assistenziali per il mese di novembre;

- Incrementato il contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Ristori e ampliato l’elenco dei settori economici;

- Nuovo contributo a fondo perduto per le specifiche imprese che operano nelle zone rosse;

- Contributo per le attività con sede nei centri commerciali e per le industrie alimentari;

- Credito d’imposta locazioni e affitti: prevista l’estensione ai mesi di ottobre, novembre e dicembre;

- Rinvio del secondo acconto Irpef, Ires e Irap;

- Cancellazione della seconda rata IMU;

- Sostegno alla filiera agricola, pesca e acquacoltura.

09nov 2020

R&S e innovazione: mix di contributi

Credito d’imposta in R&S e innovazione

Per il credito d’imposta in R&S i progetti devono essere riconducibili ad attività di ricerca fondamentale, industriale o sperimentale che conducano a risultati innovativi per il settore in cui opera l’impresa.

L’agevolazione è riconosciuta nella misura del 12% del totale delle spese ammissibili. Il contributo sale fino al 45% per le piccole imprese, 35% per le medie imprese e 25% per piccole imprese nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del centro Italia colpite dal sisma 2016-2017.

Il credito d’imposta per l’innovazione, invece, agevola i lavori diversi da quelli di R&S, finalizzati alla realizzazione o all’introduzione di prodotti o processi nuovi o significativamente migliorati rispetto a quelli già realizzato o applicati dall’impresa.

L’agevolazione va dal 6%, nel caso dell’innovazione tradizionale, al 10% in caso di transizione ecologica o industria 4.0.

Investimenti in beni strumentali “Industria 4.0”

Per beneficiare del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0, le imprese devono realizzare gli investimenti entro la fine dall’anno corrente. In alternativa possono essere realizzati entro il 30.06.2021 a condizione che si sia versato un acconto entro il 31.12.2020.

Attraverso questa agevolazione è riconosciuto un credito d’imposta in misura variabile in base alla tipologia di investimento.

Sostegno ai progetti di innovazione di processo o di innovazione organizzativa.

Il decreto direttoriale del 1° ottobre 2020 emanato dal MISE, stabilisce i termini per presentare i progetti di innovazione di processo o di innovazione organizzativa diretti alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili pari al 50%, di cui il 10% sotto forma di contributo diretto alla spesa e il 40% come finanziamento agevolato.

Le domande di accesso alle agevolazioni potranno essere presentate a partire dal 15.12.2020.

06nov 2020

AGEVOLAZIONI: il nuovo piano fino al 2022

La nuova versione degli incentivi 4.0 partirà per investimenti effettuati a partire da novembre 2020 e saranno coperte spese fino al 2022, con consegna dei beni possibile fino a giugno 2023 se si paga un acconto di almeno il 20%.

Il periodo minimo di compensazione dei crediti d’imposta scende dagli attuali 5 a 3 o 1 anno. Nel caso dei beni strumentali funzionali alla digitalizzazione (l’ex iperammortamento) scatta anche l’anticipazione della fruizione già dall’anno di investimento.

Beni strumentali tradizionali

Il credito d’imposta sui beni strumentali materiali non 4.0 (l’ex superammortamento) l’aliquota, solo per il 2021, salirà dal 6 al 10% per investimenti effettuati da soggetti con ricavi o compensi inferiori a 5 milioni (per i quali il termine di compensazione viene ridotto a 1 anno). Nel caso si tratti di beni funzionali allo smart working si sale invece al 15%. L’agevolazione del 6% viene poi estesa anche ai beni immateriali (software) non legati a processi 4.0.

Beni strumentali 4.0

Il credito d’imposta per i beni interconnessi 4.0 viene rafforzato. Nella prima fascia, nel 2021, il limite di investimento sale da 2,5 a 4 milioni e il beneficio fiscale dal 40 al 50%, poi nel 2022 si torna ai livelli attuali. Nella seconda fascia, da 4 milioni a 10 milioni, il beneficio sale dal 20 al 30% nel 2021, poi c’è il ritorno all’intensità attuale. Tornano anche gli incentivi per investimenti oltre 10 milioni (e fino a 20 milioni) ma l’agevolazione è solo del 10% sia per il 2021 sia per il 2022. Per quanto riguarda i software 4.0, l’aliquota sale dal 15 al 20% e il massimale da 700mila euro a 1 milione (soltanto nel 2021).

Per i beni 4.0 l’utilizzo del credito diventa possibile già dall’anno dell’investimento (fa fede l’avvenuta interconnessione digitale) e non dal 1° gennaio successivo.

Ricerca e formazione

Per la ricerca e innovazione le maggiorazioni valgono anche per il 2022. Il credito d’imposta per la R&S sale da 12 al 20% con massimale da 3 a 5 milioni. Quello per l’innovazione tecnologica dal 6 al 10% con massimale d 1,5 a 3 milioni, ma nel caso di progetti legati a sostenibilità economica e digitale si arriva al 15%. Il tax credit per design e ideazione estetica viene incrementato dal 6 al 15% (tetto da 1,5 milioni a 3 milioni). Anche per la quarta categoria dei crediti d’imposta del piano 4.0, ovvero la formazione, scatta la proroga con la novità dell’inclusione tra i costi ammissibili anche delle spese dirette per la formazione dei dipendenti e degli imprenditori mentre oggi il calcolo è vincolato al costo aziendale riferito alle ore o alle giornate di formazione dei lavoratori.