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12dic 2019

IPERAMMORTAMENTO: limite di 10 milioni

Super e iper ammortamento si trasformeranno in crediti di imposta e con un beneficio fiscale minore. Le modifiche al Ddl di bilancio, prevede, per gli investimenti del 2020, un credito di imposta del 6%, elevato a un livello variabile tra il 20 e il 40% per i beni ex iperammortizzabili. Pertanto si dimezzerà da 20 a 10 milioni il tetto massimo di investimenti agevolabili per Industria 4.0 mentre resta confermato al 30 giugno 2021 il termine della coda temporale per gli investimenti prenotati nel 2020.

Per gli investimenti ex superammortizzabili (beni nuovi diversi da autovetture, immobili e beni con coefficiente inferiore al 6,5%), che riguardano sia imprese che professionisti, il credito di imposta sarà del 6% con un costo agevolabile massimo di 2 milioni.

Per i beni industria 4.0 interconnessi il credito è del 40% fino a 2,5 milioni e scenderà al 20% nello scaglione da 2,5 a 10 milioni. Nulla spetterà per investimenti oltre i 10 milioni, essendo stato eliminato l’ulteriore scaglione fino a 20 milioni indicato nel Ddl originario. Infine, scatterà un credito di imposta del 15%, con un tetto di 700mila euro di spesa, per gli investimenti in software collegati a Industria 4.0 (allegato B, legge 232).

La ripartizione temporale del credito di imposta risulta variata rispetto al super e all’iperammortamento. L’importo spettante si potrà compensare in F24 in cinque quote annuali, ridotte a tre per gli investimenti in software; l’utilizzo, però, parte dall’anno successivo alla entrata in funzione. Per i beni 4.0, il credito scatta dall’anno seguente a quello di interconnessione. Il credito d’imposta riguarda gli investimenti effettuati nel 2020, con coda al 30 giugno 2021 (anziché al 31 dicembre come in precedenza stabilito per l’iper) in presenza di ordini e acconti del 20% entro fine 2020.

Chi ordinerà i beni con l’acconto del 20% entro la fine del 2019, però, continuerà ad usufruire, per gli investimenti effettuati nel primo semestre (superammortamento del 30%) o nell’intero anno 2020 (iper a scaglioni), delle normative in vigore, le quali, a parte il profilo temporale, generano bonus più elevati.

Per ottenere il credito di imposta, le fatture dei fornitori dovranno contenere un richiamo alla legge agevolativa e per i beni 4.0 sarà necessaria anche una perizia di un tecnico (non più giurata) che certifichi la conformità dei beni a quelli 4.0. La perizia potrà essere sostituita da un’autocertificazione se il costo unitario non supera 300mila euro.

12dic 2019

INNOVATION MANAGER: scatta oggi alle 10:00 il click day

A partire dalle ore 10:00 di oggi le PMI e le reti di imprese, che hanno ottenuto il rilascio del codice di predisposizione domanda, potranno procedere all’invio della domanda di accesso al voucher innovation manager.

L’agevolazione è concessa in base ad una procedura a sportello per cui le domande saranno istruite secondo l’ordine cronologico di presentazione.

12dic 2019

REGIONE MARCHE: approvato il nuovo bando sull’economia circolare

La Regione Marche ha approvato il nuovo bando “Sostenere l’innovazione aziendale verso un modello di economia circolare” al fine di sostenere le imprese del territorio che realizzano progetti di sviluppo che rimodellano le catene di valore aziendale, secondo le logiche di miglioramento ambientale ed economia circolare.

Le risorse complessivamente stanziate ammontano a € 1.900.000,00 e potranno presentare domanda le PMI in forma aggregata.

Sono previsti contributi a fondo perduto fino ad un massimo del 50% dei costi ritenuti ammissibili.

La domanda di partecipazione potrà essere presentata a partire dal 9 gennaio 2020 e fino alle ore 12:00 del 9 marzo 2020.

11dic 2019

MANOVRA 2020: nuovi aiuti alle imprese

Con la nuova manovra 2020 verranno introdotti nuovi crediti d’imposta per innovazione tecnologica e design mentre sarà prorogato quello per la formazione. Vita breve per iper e super ammortamento che saranno invece sostituiti da una nuova agevolazione.

L’iper-ammortamento sarà sostituito da un credito d’imposta per gli investimenti “Industria 4.0”. Il nuovo credito sarà riconosciuto nella misura del 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 mln di euro e fino al limite massimo dei costi ammissibili pari a 10 mln di euro. Per i beni immateriali, il credito sarà riconosciuto nella misura del 15% dei costi ammissibili pari a 700 mila euro.

Credito d’imposta in R&S, con la nuova manovra di bilancio, sarà ridimensionato. Già a partire dal nuovo anno il credito sarà riconosciuto in misura pari al 12% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o contributi a qualunque titolo ricevute per le stesse spese ammissibili, nel limite massimo di 3 mln di euro. Sparisce il calcolo incrementale rispetto alla media del periodo ma eventuali altri contributi pubblici ottenuti per le attività di R&S andranno ad abbattere la base di calcolo.

Il credito d’imposta in R&S sarà però affiancato da un analogo strumento agevolativo per le attività legate al design e al campionario, con spese ammissibili similari a quelle del credito in R&S. Il nuovo incentivo sarà riconosciuto nella misura del 6& delle relative spese di calcolo e nel limite massimo di 1,5 mln di euro per ciascuno dei due nuovi strumenti. Per le attività di innovazione tecnologica destinate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione destinati al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0 sarà riconosciuto nella misura del 10% e nel limite massimo di 1,5 mln di euro.

09dic 2019

RESTO AL SUD: via alle domande da questa mattina

Lo sportello, per presentare la domanda, aprirà i battenti questa mattina alle ore 12:00.

Lo stanziamento per l’agevolazione “Resto al Sud” valeva circa 1,25 miliardi di euro: un mix tra contributi a fondo perduto (35%) e finanziamenti bancari (65%).

Per i lavoratori autonomi sono tre i profili ammessi: professionisti ordinistici, professionisti ex legge 4/2013, persone fisiche che al momento della presentazione della domanda non siano in possesso della partita Iva ma che provvedano entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) e infine le società tra professionisti, anche in via di costituzione.

I contributi per aziende e professionisti sono vincolati alla residenza in una delle Regioni del Mezzogiorno come Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Ma con il Dl 123/2019 la misura è stata estesa ai professionisti (e alle imprese) dell’area del cratere sismico del Centro Italia: e dunque Lazio, Umbria e Marche.