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21ott 2020

PIANO TRANSAZIONE 4.0: principali novità

L’agevolazione più nota del Piano Transazione 4.0 è sicuramente il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali. Attualmente il credito si applica agli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, a condizione che entro il 2020 il relativo ordine risulti accettato e sia avvenuto il pagamento dell’acconto. La Legge di Bilancio sposterà questi orizzonti temporali, da valutare se su un arco temporale di tre anni, o di un anno soltanto.

Per gli investimenti in beni materiali tecnologicamente avanzati è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 40% del costo per la quota di investimento fino a 2,5 milioni di euro e del 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro. Per il 2021 è prevista la possibilità di arrivare ad agevolare la fascia di investimenti fino a 20 milioni di euro, introducendo una nuova soglia che permetterebbe di ottenere un’agevolazione del 10% e di innalzare da 2,5 milioni a 4 milioni di euro la soglia che consente di beneficiare dell’incentivo del 40%.

Altro strumento rilevante è il credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design. Dove l’idea del MISE è di portare l’aiuto al 20% su una spesa massima di 5 milioni di euro per l’attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale.

20ott 2020

PACCHETTO INDUSTRIA 4.0: incentivi utilizzabili in tre anni

Non c’è ancora una scelta finale da parte del MISE sul pacchetto di incentivi 4.0. Il piano verte molto su ricerca, software, formazione e con la proroga fino al 31 dicembre 2023.

Per i crediti di imposta destinati ai beni strumentali 4.0 (l’ex “iperammortamento”) si alzano le soglie ma solo per il 2021. Il prossimo anno il credito sarebbe del 40% per investimenti fino a 4 milioni, del 20% tra 4 e 10 milioni e del 10% tra 10 e 20 milioni. Invece per i beni immateriali 4.0 (principalmente software) si passerebbe dal 15 al 20% fino a 1 milione.

Cambiamenti anche per i beni tradizionali, quelli non 4.0 (il vecchio “superammortamento”). Nel caso dei software di base, non legati dunque alla digitalizzazione avanzata, credito d’imposta del 6% e, solo per il 2021, del 10% per imprese con ricavi fino a 5 milioni. Nel caso invece di beni strumentali materiali, il credito d’imposta salirebbe dal 6 al 10% (sempre solo per il 2021 e solo per imprese con ricavi fino a 5 milioni) mentre si studia anche un innalzamento al 15% se si tratta di sistemi per lo smart working. Passando invece al credito di imposta per la ricerca e sviluppo, l’aliquota salirebbe dal 12 al 20% (con tetto di spesa che sale da 3 a 5 milioni). Per l’innovazione si passerebbe dall’attuale 6 al 10%, che diventa 15% se si tratta di progetti ecosostenibili e di digitalizzazione 4.0 (tetto a 3 milioni).

Ulteriori novità proposte dal Mise, riguardano la riduzione del periodo di compensazione e la possibilità di cessione dei crediti. Nel primo caso, il periodo minimo di compensazione del credito di imposta, nel caso di investimenti in beni strumentali, si ridurrebbe da 5 a 3 anni e a un anno per aziende con ricavi fino a 5 milioni che acquistano beni non 4.0. Per quanto riguarda la cedibilità, l’idea è replicare quanto fatto per il superbonus edilizio con opzione di cessione, anche parziale, a favore di fornitori o banche.

Confermati nel progetto Mise anche la proroga triennale e il rafforzamento del credito di imposta per la formazione 4.0. La principale novità sarebbe l’estensione delle spese ammissibili a quelle relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione e ai costi di esercizio connessi al progetto di formazione come spese di viaggio e in quota parte le spese di ammortamento degli strumenti utilizzati.

15ott 2020

BREVETTI +: riapre il bando

Dal 21 ottobre 2020 sarà possibile presentare le nuove domande di accesso al Bando Brevetti+. Il form online per la presentazione delle nuove domande sarà disponibile sul sito Invitalia a partire dalle ore 12:00 e fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Si ricorda che con il decreto direttoriale del 29 luglio 2020, il Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, ha rifinanziato il Bando Brevetti+, con uno stanziamento di 25 milioni di euro.

14ott 2020

TRASFORMAZIONE DIGITALE: contributo alle PMI

Con la pubblicazione del decreto direttoriale del 1° ottobre sul sito del Ministero dello Sviluppo economico, risulta definito il piano normativo alla base del Bando nazionale che favorisce la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle aziende, tramite l’applicazione di tecnologie avanzate previste nell’ambito di Impresa 4.0 e di quelle relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.

Destinatarie dell’agevolazione sono le piccole e medie imprese dell’intero territorio nazionale:

- che operino nel settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manufatturiere e/o nel settore turistico e/o nel settore del commercio;

- con almeno due bilanci approvati;

- con un importo di ricavi dell’ultimo bilancio depositato pari almeno a 100.000 ˆ;

- non sono sottoposte a procedura concorsuale e/o in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente.

Le imprese in oggetto possono presentare domanda di agevolazione singolarmente, oppure anche congiuntamente tra loro.

I progetti agevolabili devono avere come obiettivo la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, con un importo compreso tra 50.000 euro e 500.000 euro.

L’agevolazione è riconosciuta sotto forma di contributo a fondo perduto pari al 10% delle spese ammissibili a cui è abbinato un finanziamento statale a tasso zero della durata massima di 7 anni. Inoltre l’incentivo è cumulabile per le rispettive spese sia col credito d’imposta nazionale fino al 40% previsto per gli investimenti in beni strumentali 4.0 sia con quello per le attività di ricerca, sviluppo e innovazione, quest’ultimo concesso in via ordinaria fino al 12% dei relativi costi.

Le domande potranno essere presentate a partire dal 15 dicembre 2020.

13ott 2020

BONUS SANIFICAZIONE: tax credit al 28,3%

Il credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto di dispositivi di protezione è disciplinato dall’articolo 125 del Dl n. 34/2020 e con la circolare 20/2020, l’Agenzia delle Entrate ha fornito i chiarimenti sulle relative modalità applicative.

Il riconoscimento del tax credit è passato attraverso l’invio della comunicazione telematica scaduta lo scorso 7 settembre. Nella comunicazione andavano indicate le spese di sanificazione certe, in quanto sostenute fino al mese prima l’invio della comunicazione, e la stima delle ulteriori spese da sostenere fino al 31 dicembre 2020.

Con provvedimento n. 302831 dell’11 settembre, la misura percentuale di fruibilità del credito, ottenuta dal rapporto tra 200 milioni di euro (stanziamento del Dl n. 34/2020) e l’importo del credito d’imposta teorico sulle spese comunicate pari a 1.278.578.142 euro, è stata del 15,64 per cento. In pratica il tax credit effettivo era pari al 9,38%.

Ora, la legge di conversione del decreto Agosto, sono state incrementa le risorse finanziarie di 403 milioni di euro, che aggiungendosi ai 200 milioni originari, portano lo stanziamento a 603 milioni di euro. Ne consegue che la misura del tax credit effettivo sulle spese di sanificazione dovrebbe salire al 28,30%.

Il bonus dispone già del codice tributo (6917) e l’ammontare concesso è già stato indicato nel cassetto fiscale di chi ha presentato l’istanza telematica, sulla base delle spese complessive indicate nella comunicazione, rapportate alla percentuale individuata nel provvedimento dell’11 settembre.